In un certo senso l'umorismo ci guida verso un determinato pensiero che si svolge in modo logico, abituale, e poi, improvvisamente, la pista che seguiamo sparisce: giungiamo a qualcosa di inatteso. Di fronte a questo effetto-sorpresa, F "ascoltatore" deve fare uno sforzo per trovare una soluzione di continuità e, per trovarla, deve pensare in modo diverso, allontanarsi per un attimo dai sentieri battuti. In un certo senso è obbligato a trovare il modo di procedere originale del creatore dell'umorismo; quando lo trova, il piacere che prova è simile a quello che si avverte quando si giunge alla soluzione di un problema.
Questo piacere si esteriorizza con il riso che libera la tensione che si era creata quando ci siamo imbattuti nell'elemento originale, inatteso.
L'immaginazione è uno degli elementi essenziali della creatività. La si può definire come capacità di formare concetti o immagini mentali di qualcosa che non esiste, o che esiste al di fuori della nostra esperienza immediata. L'immaginazione, che ha un ruolo fondamentale anche nei giochi dei bambini e nel sogno, è essenziale nell'umorismo. L'ipotesi di partenza dell'umorismo, come in qualsiasi altro atto creativo, è simile a quello del gioco. "Non si può essere creativi se non si è disposti a giocare con le idee" diceva il filosofo Weiss (39).
Per Freud, come abbiamo visto, le tecniche dell'umorismo sono simili a quelle dei sogni. Un pensiero che non può essere espresso, perché socialmente interdetto (in generale si tratta di elementi aggressivi e sessuali del pensiero), viene trasformato con l'aiuto di elementi simbolici; in questo modo, questi pensieri "camuffati" possono comparire nei sogni senza pericolo di censura; il processo che genera umorismo, secondo Freud, è sensibilmente simile a questo: come il sogno, l'umorismo permette l'espressione delle pulsioni interdette.
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