Mi chiedo se alcune volte le azioni che disturbano l'insegnamento in classe, tutto ciò che va sotto il nome di problemi di disciplina, non siano segni di ostilità degli allievi nei confronti del professore; devo dire che se così fosse, in qualche modo potrei capirli, perché c'è qualcuno fra noi professori che rende la loro vita a scuola molto sgradevole.
Da parte mia cerco sempre di fare il contrario e in generale i miei allievi mi vogliono bene. Tuttavia vi sono delle classi nelle quali fanno di tutto per pormi nella condizione di essere sgradevole, e se si tratta di una forma di ostilità da parte loro della quale non riesco a capire i motivi.
Come qualsiasi forma di comportamento, quello legato ai problemi di disciplina è anch'esso motivato. Gli allievi hanno ragioni valide - dal loro punto di vista - per comportarsi in modo da disturbare il lavoro a scuola, infatti il "ragazzo aggressivo non fa altro che mandare dei segnali continui per avvisare che l'ambiente esterno non sta rispondendo ai suoi bisogni" (31, p. 154).
Le motivazioni per simili comportamenti possono essere varie, ma in generale sono da mettere in rapporto con la frustrazione. In realtà quando gli allievi si comportano in un modo che sanno "non-permesso" e infrangono così le regole del comportamento ammesse dai loro insegnanti, sanno molto bene di assumere un comportamento aggressivo. Quest'aggressività è motivata da qualche cosa e una delle teorie che spiega meglio le motivazioni dell'aggressività è quella elaborata da Miller e Dollard ed è la teoria della "frustrazione-aggressività" (28). La frustrazione è una sensazione di tensione psicologica che insorge quando ad un organismo viene impedito di raggiungere il proprio scopo. Siccome ci scontriamo continuamente con degli ostacoli che ci limitano nella realizzazione dei nostri obiettivi, la frustrazione fa parte della vita quotidiana di tutti noi. Le frequenti esperienze di frustrazione ci hanno permesso di imparare come reagire in un modo socialmente accettato.
|