La teoria della frustrazione-aggressività presuppone tuttavia che la forma più "naturale" di reazione alla frustrazione sia quella dell'atto aggressivo. L'aggressività provocata dalla frustrazione può però essere molto pericolosa a causa delle possibili reazioni che suscita negli altri.
Per questa ragione noi cerchiamo generalmente di indirizzare la nostra ostilità verso coloro che sappiamo non "ci ripagheranno della stessa moneta" e per questa ragione gli oggetti che prediligiamo per scaricare la nostra aggressività attiva sono gli oggetti inanimati. Quante volte, cercando di piantare un chiodo e riuscendo soltanto a darci una martellata sul dito, ci siamo vendicati sul martello gettandolo furiosamente per terra!
L'aggressività derivante dalla frustrazione non si indirizza soltanto verso gli oggetti inanimati. Si indirizza anche contro gli altri.
Nella vita reale l'aggressività può esprimersi solo molto raramente verso le persone che sono le fonti della frustrazione, soprattutto se la persona si trova con noi in un rapporto di superiorità. In generale l'aggressività viene diretta verso "il basso" dei rapporti gerarchici. Per quanto riguarda la scuola, essa può essere fonte di moltissime frustrazioni per gli allievi.
Spesso insegnanti che sono più tolleranti possono trovarsi in situazioni in cui gli allievi frustrati da altri insegnanti esteriorizzano la loro ostilità durante le loro lezioni; inoltre negli allievi si riscontrano spesso frustrazioni dovute a punizioni percepite come ingiuste e ad esami che si sono dovute preparare durante il week-end invece di uscire con gli amici.
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