Occorre anche aggiungere che l'aggressività che si manifesta con una infrazione alla disciplina in classe può anche essere il risultato cumulativo di una serie di frustrazioni; dagli allievi che hanno brutti voti, la scuola è percepita come un luogo frustrante; lo studiare per un esame, sperare di avere un bel voto e riceverne uno brutto è il prototipo di una situazione frustrante e nel "caso di un ragazzo particolarmente frustrato, se la scuola non riesce ad innestarsi sulle sue specifiche necessità, egli salterà completamente le possibilità offertegli dalle Istituzioni" come affermano Orefice e Sarracino (31, p. 154).
Può la scuola fornire agli allievi mezzi che possono diminuire le loro sensazioni di frustrazione? L'umorismo non potrebbe aiutare a rilassare la tensione psicologica che si crea con la frustrazione? La funzione "liberatrice" dell'umorismo di cui abbiamo parlato nel secondo capitolo, dovrebbe essere presa in considerazione in rapporto a questo problema.
Basandoci sulla teoria di Freud, secondo la quale l'umorismo è un mezzo per esprimere l'aggressività in modo socialmente accettato, possiamo formulare l'ipotesi che l'umorismo possa avere una funzione catartica. Una liberazione dell'aggressività con l'aiuto dell'umorismo avrà come conseguenza la diminuzione di questa aggressività.
D'altra parte la teoria della "frustrazione-aggressività" prevede che una persona frustrata abbia la tendenza a reagire con aggressività. Basandoci su questi approcci teorici, abbiamo formulato un'ipotesi che collega umorismo, frustrazione e aggressività: se i soggetti sono frustrati, hanno la tendenza a reagire in modo aggressivo. Se dopo la frustrazione viene presentato loro uno stimolo umoristico, si libera la tensione creata dalla frustrazione; questa liberazione si esprimerà fisicamente attraverso il riso. La tendenza dell'aggressività verrà così diminuita perché la tensione provocata dalla frustrazione verrà liberata dal riso.
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