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Ma Goodchilds (19) ha dimostrato in una serie d'esperimenti, che la persona che utilizza l'umorismo sarcastico ha un certo potere sul gruppo ma non è benvoluta: per queste ragioni pensiamo che una simile utilizzazione dell'umorismo sia molto pericoloso; essere l'oggetto del sarcasmo dell'insegnante e trasformarsi in un bersaglio ridicolo per i propri compagni, può rivelarsi un'esperienza traumatizzante per l'allievo; una simile forma di aggressività dell'insegnante verso uno dei suoi allievi rischia di trasformare quest'ultimo in capro espiatorio delle frustrazioni degli allievi. Più il metodo dell'insegnante è autoritario, più crea frustrazioni nei bambini e poiché questi non possono indirizzare la propria aggressività verso l'insegnante hanno la tendenza a cercare un "bersaglio". Ma l'esistenza di un capro espiatorio nel gruppo distrugge la coesione e crea tensioni. Anche per l'insegnante, ridicolizzare un allievo diventa un'arma a doppio taglio; a sua volta diventerà il bersaglio del riso e del sarcasmo degli allievi; e anche se queste forme di aggressività nei confronti dell'insegnante non si esprimono apertamente, contribuiscono a fare di lui un nemico agli occhi degli allievi. Utilizzare il ridicolo per "migliorare" un comportamento è forse una buona idea per una rappresentazione teatrale, ma è sconsigliabile nel quadro del lavoro scolastico. Inoltre è molto difficile usare l'umorismo per ridicolizzare certe forme di comportamento degli allievi. |