L'apprezzamento dell'umorista in un gruppo che lavora sugli aspetti psico-relazionali attraversa tre fasi, in funzione delle esigenze dei membri; da principio è molto apprezzato perché aiuta a combattere l'ansia avvertita all'inizio del processo che, essendo sconosciuto, in qualche modo fa paura; in seguito, l'influenza dell'umorismo diminuisce e l'umorista è percepito come un freno all'evoluzione del gruppo; nell'ultima fase, l'umorismo ritorna ad essere apprezzato e l'influenza dell'umorista è più importante, senza però giungere ai livelli iniziali (3).
Abbiamo distinto precedentemente l'umorismo in due categorie principali: l'umorismo ironico-sarcastico e l'umorismo "neutro": l'umorismo ironico-sarcastico è sempre diretto verso gli altri. Uno dei partecipanti o qualcosa che viene detto o fatto da qualcuno di loro, costituisce il bersaglio dell'umorismo I-S. Si tratta dunque di una forma ostile dell'umorismo, che svolge quella funzione aggressiva di cui parlava Freud.
L'umorismo "neutro" non è generalmente diretto verso un membro del gruppo, oppure, se si ridicolizza il gruppo, lo si fa includendo se stessi. L'umorismo neutro si basa soprattutto sull'incongruità nella situazione o sull'elemento di sorpresa.
Certe persone hanno la tendenza ad utilizzare soprattutto uno dei due tipi d'umorismo. Chiediamoci adesso se l'approccio umoristico impiegato da certe persone non sia legato a certi tratti di personalità.
Già negli anni quaranta, uno psicologo olandese (32) ha studiato questo problema utilizzando come quadro di riferimento dei propri lavori, la caratterologia. In un libro intitolato Scrittori satirici, Pannenbourg ha condotto una ricerca biografica nella quale ha studiato la personalità di due tipi di carattere; ha messo a confronto gli scrittori satirici con quelli umoristici; definisce così quelli del primo gruppo: "si distinguono per componenti soprattutto egoistiche e un grado molto elevato di emotività". Secondo Pannenbourg si tratta di persone egoiste, immorali, ambiziose e vanitose che mancano di affettività verso la famiglia e d'amore per i bambini. Inoltre hanno un senso critico molto sviluppato e sono degli ipocriti. Gli scrittori satirici sono messi a confronto con gli "umoristi" che sono caratterizzati da "amore, amore per gli uomini, amore del prossimo, ecco la quintessenza del loro essere. Fra gli umoristi non ve n'è uno solo che non sia definito pieno di calore, di compassione e generosità. Non sanno cosa sia il disprezzo".
|