Casa natale di Giuseppe Maria Adamoli in Piazzetta
Fragorosa (Narro). Particolare con iscrizione del cognome “Adamoli” leggibile al di sopra del decoro in ferro battuto
Questa sarebbe la casa natale di Giuseppe Maria, indicata dal prof. Giovanni Adamoli nel “Ritorno alle origini”, viaggio a Narro che intraprese con lo zio Umberto nel settembre del 1951. Sopra il bellissimo decoro in ferro battuto della finestra, rappresentante una rosa celtica, con attenzione, si legge Adamoli. Oggi l’abitazione è ristrutturata al suo interno, ma all’esterno conserva tutto il fascino dell’originalità.
Attraverso un percorso itinerante e pieno di eventi, il destino conduce Giuseppe Maria nel 1842 in Abruzzo, a L’Aquila, dove rimane fino al 1847 per poi trasferirsi con la moglie Doralice Strina e i suoi primi due figli Gelasio e Luigi a Teramo, dove muore giovane, a soli 49 anni. Verrà sepolto dalla sua famiglia in un piccolo paese alle falde del Gran Sasso d’Italia, Rocciano , provincia di Teramo, le cui alte vette, i boschi, la natura con i suoi meravigliosi paesaggi tanto gli ricordavano la sua amata terra natia, la Valsassina, luogo di altrettanta bellezza. Ma perché abbandona la sua famiglia per venire in Abruzzo? Giuseppe Maria fu costretto ad abbandonare la sua Narro per sfuggire all’arresto da parte della polizia austriaca, in quanto carbonaro e quindi perseguitato politico… fu ospite di Isidoro Strina a Tempera, provincia de L’Aquila, dove la nota famiglia possedeva un’avviata attività industriale che sorgeva lungo le sorgenti del parco naturale del fiume Vera; una cartiera, un pastificio e un’importante fonderia di rame, purtroppo distrutta dal recente terremoto che ha devastato l’Aquila e provincia il 6 aprile 2009.
La rameria di Tempera (L’Aquila 1843), sul Fiume
Vera, appartenuta alla Famiglia
Strina.
|