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Leonardo
Rivista d'idee

1906, pagine 390

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a cura di Federico Adamoli

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   leonardo
   tori dell' antichità, ponendo in luce come molte, e non le meno importanti, tra le scoperte dei matematici moderni non siano consistite in altro che nell' introduzione di nuovi modi più semplici, più comodi, più perfetti per esprimere rapporti, o denotare procedimenti, già adoperati o considerati sotto altri nomi, o anche senza nomi, dai loro predecessori. Nel Formulario del Peano il rilievo dato alle notizie storiche è sempre andato crescendo, sotto l'impulso specialmente di uno dei principali collaboratori, il Vacca (appassionato cultore, tra l'altro, anche di studi sullo sviluppo delle matematiche dell' Estremo Oriente), e 1' importanza attribuita ad esse costituisce già fin d'ora uno dei caratteri distintivi più notevoli della forma di trattazione dei vari rami della matematica, che il Formulario stesso presenta.
   Le teorie vi si trovano esposte, non come nella trattazione ordinaria, sotto il loro aspetto, per così dire, « statico » o di riposo, ma bensi sotto quello di moto e di sviluppo : non come degli animali impagliati nelle vetrine di un museo in atteggiamenti convenzionali e con gli occhi di vetro, ma come organismi che vivono, si nutrono, lottano, procreano, o almeno come delle figure in un cinematografo svolgentisi e trasformantisi naturalmente e logicamente le une nelle altre.
   A. questa tendenza a riconoscere la conformità delle teorie al di là o al di sotto delle differenze di espressioni, di simboli, di linguaggio, di convenzioni rappresentative ecc., è da riferire anche il costante interesse dei logici matematici per le questioni linguistiche, dal Grassmann autore, nelle stesso tempo, dell'Ausdehnungs-lehre e del Wòrterbuch zuvi Rig-Veda, al Nagy ricercatore della tradizione del pensiero greco attraverso ai commenti siriaci e arabi, dal Couturat, autore, col Leau, d'una Storia dei progetti di « lingua universale », al Peano ideatore e propagatore di uno dei più pratici tra essi t il ' latino non flexo. „