CAPO I. 51
lire che il Goldoni ha pochi rivali fra gli antichi e fra i moderni, e che per sincerità di vena poetica si lascia addietro Metastasio ed Alfieri. Le Barufe Ohio-zote, i Pettegolezzi delle donne, i Campielli, i Busteghi, c l'altre di questo genere sono la stessa natura colta sul fatto, e significata con tali minuzie di accidenti e tale naturalezza di parole, che l'arte scomparisce e l'illusione del vero è perfetta.
11 Goldoni fu minore di se ogni volta chc l'arte lo cavò fuori dalle sue care Lagune. Ma l'abate Chiari e Carlo Gozzi non gli lasciarono battere tranquillamente \a sua via. Il Chiari, bresciano, scrittore di ben oltre duecento volumi di tragedie, commedie, melodrammi, cantate e romanzi attirava la moltitudine al suo teatro collo strano spettacolo degli eventi più meravigliosi : uomini abbandonati in un'isola deserta, salvi per l'inaspettato approdare di un vascello ; allegre schiere di donne che cenano in una nave, che mette vela all'improvviso e le porta in una solitudine ; genti che si gettano da una torre senza rompersi il collo ; ascensioni al cielo in una paniera; delfini che tirano galere ed isolotti nuotanti; e tutta questa farraggine di sogni e di deliri condita d'apotegmi e di filosofemi con qualche spruzzo di annacquato sentimentalismo. Il Goldoni volle qualche volta misurarsi nello stesso campo col suo avversario ; c scrisse alcuno commedie da lui dette eroiche, la Sposa Persiana, la Circassa e la Dalmatina, in cui non solo non si osserva il costume di quelle contrade, ma nè l'intreccio, nè i personaggi hanno punto del verosimile. Un padre che congeda la figlia con una filza interminabile di proverbi, e quella sguaiata fantesca di Curcumia, che parla l'abbietto linguaggio d'una sgualdrina, non rispondono certamente all'idea che le storie e i viaggiatori ci danno del vivere delle Persiane. Il Goldoni ed il Chiari, emuli lungo tempo fra loro, trovarono finalmente un terzo antagonista, che trasse l'uno e l'altro in ruina, Carlo Gozzi.
Il Poeta fanatico del Goldoni pare a giorni nostri un personaggio incredibile; ma chi conosce la storia della famiglia Gozzi, vero Parnaso, ove fratelli e sorelle, madre e figliuole amoreggiavano colle Muse, terrà quella commedia come un tratto dell'affaccendata scioperatezza di que' tempi. Carlo Gozzi col fratello Gaspare e col Barctti appartenevano all'accademia dei Granelleschi, che si era proposto di tornare in onore la buona lingua toscana, corrotta dai gallicismi e dalle sgrammaticature del Chiari e del Goldoni. Carlo Gozzi era uomo di forte e libera immaginazione: taciturno, irrequieto, collerico: amante delle .novità letterarie quanto abborrentc dalle politiche: le sue Memorie, se scritte con più grazia di stile, per singolarità di casi, pareggiarebbero il Cellini. Ajutato calorosamente dall'autore della Frusta, e più rimessamente dal fratello Gaspare, lo stizzoso Grancllesco pose in un fascio il Goldoni col Chiari; e li bistrattò con lunghi poemi berneschi; mostrò chc la vera commedia italiana era la commedia a soggetto, e fcce l'apologia delle maschere. Scrisse a conferma delle sue teorie Le tre Melarance, commedia desunta dai racconti delle balie, in cui un re ammalato, che non può ridere, parla in versi martelliani, ed hanno parola i cani, le funi e le porte. 11 Sacchi vi sosteneva la maschera di Arlecchino con quella vivacità di gesto e di dialogo che lo ha fatto immortale nelle memorie del teatro veneziano. Era un'allegra vendetta del bando che gli aveva inflitto il Goldoni. Gli applausi furono strepitosissimi tanto che il Gozzi ubbriaco dell'inaspettata sua gloria, pose il canone # dell'arto nell'aggradire alla folla ; e col Re Cervo, la Donna Serpente, la Jubeide e Turandot, scduccndo le fantasie popolari, vide stipatissimo il suo teatro e pressoché deserto quello degli emuli. Le Droghe di Amore, commedia imitata dallo spagnuolo, in cui sotto la figura di D. Adone parve al popolo che si ferisse Pier Antonio Gratarol segretario del senato e rivale del Gozzi nell'amore di un'attrice, rese ancora più famoso il nome di lui. Il Gratarol fuggito di Venezia dopo stampata una sua narrazione apologetica a Stockolma, andò a morire di dolore e di rabbia nell'isola di Madagascar: la grandezza della vittima ma-