1.1.5 La vittoria della meritocrazia
L'ultimo periodo da prendere in considerazione è quello corrente che possiamo considerare cominciato agli inizi degli anni '80. Un termine che trova notevole diffusione è 'meritocrazia'. Gli anni '80, si dice, verranno ricordati come gli anni del merito. Ma in che senso tale concetto trova applicazione nell'ambito aziendale '? Soprattutto nel senso che la retribuzione e la carriera devono essere in relazione non solo ai bisogni ma ai meriti dimostrati da ognuna. Termina pertanto la stagione delle grandi lotte sindacali e il livello delle tensioni sociali cala sensibilmente (a parte una recrudescenza dei giorni nostri che però abbisogna di una interpretazione adeguata).
E proprio in questi anni comincia a maturare il nuovo atteggiamento riguardo la risorsa umana alla quale ora si riconosce valenza strategica nel processo di sviluppo dell'azienda. E la DdP, quale organo deputato a seguire il problema dell'adeguatezza quali - quantitativa della risorsa umana alla struttura e strategia aziendale, viene ad essere percepito dagli abituali interlocutori della funzione carne una dei centri nevralgici del potere aziendale Solo in questi anni la DdP termina di avere una posizione passiva, cioè trainata e strumentalizzata dal patere aziendale, rappresentata dal l'imprenditore (figura da interpretare in senso lato e perciò riferentesi anche alla Direzione generale e ad altri secondo l'ampiezza aziendale). La DdP in tutti questi anni ha vissuto l'evolversi del ruolo dell'impresa ( da fattore condizionante l'ambiente esterno a fattore condizionata dalle forze politiche, economiche e sociali esterne) in posizione decisamente subalterna pur assumendo nel tempo, in funzione dell'evolversi dei rapporti impresa-ambiente esterna) diverse caratteristiche. Solo grazie al riconoscimento unanime della strategicità della gestione della risorsa umana la DdP sembra recuperare posizioni che le permettono di assumere nell'ambito del corpo aziendale, e quindi nei confronti degli altri componenti lo stesso e in particolare nei rapporti con l'alta direzione, un nuovo ruolo che non è più comprimario, ma ormai partecipante alla gestione e non solo formale del poter aziendale. L'atto formale che costituisce il segno più evidente di tali modificazioni strutturali è l'ingresso del capo del personale nel Comitato direttivo, organo che riunisce tutti i massimi esponenti del patere aziendale. E anche sul piana retributivo non mancano i segni della trasformazione.
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