1. la maggiore rilevanza della manodopera qualificata che in molti casi risulta essere scarsamente disponibile.
2. la possibilità di ottenere forti miglioramenti di efficienza, possibilità che sta sempre più restringendosi in altri campi, dove appunto le tecniche quantitative sono già state abbondantemente introdotte e perfezionate.
3. la crescita delle organizzazioni industriali che origina l'esigenza di prevedere le necessità numeriche e professionali di personale.
Il risultato ultimo dell'attività di programmazione è il piano del personale. L'azienda disporrà quindi di un insieme di piani, di diverso livello di diverso settore. Ed esattamente come l'azienda è concepita in guisa di sistema anche la pianificazione aziendale è un sistema le cui componenti sono appunto i diversi piani aziendali. Da tale considerazione emerge che la pianificazione delle risorse umane diviene parte integrante del planning globale e dovrà evolversi in un rapporto di interazione (ponendo vincoli e subendoli) con le altre componenti del planning aziendale. (22)
"In termini molto generali la pianificazione delle risorse umane ha il compito di assicurare nel tempo un adeguato flusso di uomini e la loro migliore distribuzione ed utilizzazione tra le varie attività aziendali" (G. C. Cocco, 1979). James Lynch nella propria opera "Making manpower effective" elenca le cinque domande che compongono lo schema fondamentale orientativo nella formulazione del piano del personale. I quesiti sono i seguenti:
* * *
(22)
) Cocco G.
A proposito di manpower planning in 'Sviluppo ed organizzazione'
Settembre-Ottobre 1979
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