- il piano tecnologico: l'evoluzione tecnologica nell'impresa non attiene più soltanto ai prodotti, ai processi produttivi ed alle macchine. Ogni componente dell'azienda sempre più produce e/o gestisce una propria tecnologia anche nelle aree» meno toccate dallo sviluppo tecnologico (ad esempio il lavoro impiegatizio cori l'office automation); la capacità di di utilizzare la relazione uomo-macchina funzionalmente agli obiettivi definiti è un problema non più soltanto dei tecnici tradizionalmente intesi.
- il piano organizzativo: se si esce da un'ottica rigidamente burocratica, non più adeguata ad interpretare la realtà dell'impresa moderna, occorre riconoscere come ciascun soggetto dell'impresa è anche, pro quota, oggetto ed autore di mi ero-organizzazione, in modo più coerente e funzionale con il più vasto sistema di cui è parte. Per questo ognuno dovrebbe essere più consapevole del suo agire organizzativo.
- il piano sociale: l'organizzazione è innanzitutto costruzione dell'uomo e per l'uomo. In essa si sviluppano relazioni sociali più o meno funzionali (nell'interazioni con le altre variabili tecniche ed economiche) al risultato finale dell'impresa. La capacità di interpretare e gestire anche i fenomeni sociali non è cosa che interessa solamente chi ha responsabilità degli altri, ma chiunque, come polo di relazioni finalizzate ad un compito definito in un contesto organizzativo.
Considerare l'azienda in tutti i suoi sottosistemi e livelli significativi come composta da tutti questi piani, seppur con diversa criticità, porta a concepire l'azione professionale in modo più coerente con la logica professionale. Ciascun ruolo può essere identificato anche in base alla sua profondità, in base al fatto cioè che assume in se, seppur nel micro, una fetta delle responsabilità relative alle diverse dimensioni essenziali che costituiscono l'impresa (denaro, uomini, tecnologia...).
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