Si tratta di un approccio che non può svilupparsi ove il rapporto dell'individuo con l'azienda sia inteso secondo le regole dell'appiattimento, dell'indifferenziazione e della burocrazia. Occorre sviluppare nell'impresa elementi di imprenditorialità diffusa, se pure si tratta di imprenditorialità diversa da quella tradizionale.
Portare nel suo interno anche quella logica di mercato (ovvero di scambio reciproco di prodotti, professionalità, idee, know-how...) che attualmente tende a fermarsi ai confini dell'azienda, regolandone soltanto il rapporto con l'ambiente esterno. Recuperare un senso di appartenenza autentico e sostanziale, identificazioni più solide e funzionali, basata su consolidati e condivisi valori professionali e sul senso dell'impresa come fondamento della professionalità aziendale."
Lo strumento formativo viene qui esaltato come strumento di omogenizzazione culturale attribuendogli primariamente lo scopo di creare all'interno dell'azienda una unitaria cultura aziendale, ovvero un'insieme di valori, di di stili e di filosofie strategiche affinché l'azienda si configuri principalmente come un omogeneo corpo sociale.
Per la verità, le iniziative formative deputate ad assolvere questo compito, che qualcuno potrebbe definire di "manipolazione culturale", si limitano a prendere in considerazione soltanto, per adesso, gli strati superiori della piramide aziendale.
Il programma di omogenizzazione culturale eseguito proprio nel momento in cui la tesi viene elaborata, vede tra i propri destinatari i dirigenti e i quadri del primo, secondo e terzo livello.
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