Umberto Adamoli
LA VOCE DELLE CARCERI
(Atto unico)


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     Atto unico
     Premio Nazionale Gastaldi 1960 per il Teatro


     A Sua Eccellenza - Professore Guido Gonella
     Ministro di Grazia e Giustizia
     Che,
     Acceso di umano spirito,
     CONFIDA
     Non nel rigore della legge
     Ma nella pietà cristiana
     Il ricupero
     La redenzione dei perduti
     Devotamente
     Dedico


     Dalla relazione della Commissione esaminatrice dei Concorsi Nazionali Gastaldi 1959:

     Umberto Adamoli "La voce delle carceri", dramma in un atto.
     Avvertiamo subito che non ci sono orrori carcerari. Ci troviamo in una "casa" ideale, ci si passi la parola, poiché, evidentemente, rende consapevole un gruppetto di cinque... Ospiti del male commesso, per errore o per crimine. I cinque sono coscienti e rassegnati, al punto di trovare che proprio quegli angeli custodi delle guardie carcerarie non sono malvagi. Anch'essi hanno un dovere da compiere. E infine il penitenziario... è meritato, osserva Francesco, uno dei cinque, nei discorsi in cortile nell'ora "d'aria".

     Questi carcerati d'eccezione hanno un modo di esprimersi poetico, che li accomuna: nostalgie, rimpianti, sogni. Non bestemmiano. Una volta tanto ci si può intenerire su piccoli e grandi delinquenti, per quattro dei quali viene , alla fine, l'amnistia. Il quinto, il nonno, che sembra condannato a vita, si rallegra con i più giovani ancora recuperabili, rassegnandosi alla sua sorte.
     Ma amnistia di quali errori commessi? Intenzionalmente, pensiamo, l'autore non ha rivelato i motivi per cui ciascuno dei cinque si trova in carcere. Ed è stato, teatralmente, un errore di prospettiva psicologica, poiché l'individuare una colpa commessa da un'altra avrebbe portato alla distinzione dei caratteri, che invece nell'atto unico dell'Adamoli, risultano monocordi.


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Umberto