MUZIO
(altro ascoltatore)
E sarebbe luce tra tanto buio, e avremmo finalmente un Vescovo nostro, un Vescovo aprutino.
COLA
Ma verrą?
MUZIO
Silenzio...
MATTEO
(ansioso)
Che č?
MUZIO
Un fuoco
MATTEO
Un fuoco! Dove?
MUZIO
(indicando con la mano)
Lą, verso i monti dei Pagliara.
MATTEO
(con maggiore ansia)
Ma dove?
MUZIO
Lą... Ma... Ma... Non vedo pił nulla. L'ansia mi ha ingannato.
MATTEO
Eppure gli otto giorni, fissati per il segnale, da farsi appunto con i fuochi, stanno per scadere.
COLA
Se non venisse?
MATTEO
I monti dei Pagliara rimarrebbero oscuri, come oscuro rimarrebbe il nostro spirito, delusa la nostra attesa.
Ma verrą, verrą. Non sentite questo venticello, che giunge da quei monti, un non so che di vivo, di confortevole, di mistica festositą?
Il nostro Eletto, piegato all'alto volere, si metterą in cammino con l'alba.
COLA
E sarą un cammino felice, un arrivo trionfale. Tutta Interamnia guarda con ansia verso i monti.
MUZIO
Silenzio, questa volta non mi inganno. I monti ardono.
MATTEO
I monti sono in fiamma. L'avviso č lanciato.
(tutti guardano verso i monti)
Noi felici! Si dia il segnale per l'accensione di tutti i fuochi, per il suono di tutte le campane, per inalzare al cielo tutti i nostri canti)
(Mentre si vedono ardere sui colli i fuochi della festa, e si ode il suono a distanza delle campane, un coro di gente numerosa inalza al cielo il canto dell'esultanza)
F I N E
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