(rivolgendo quindi la parola a Rainaldo, il quale, tornando, si è fermato, in ascolto, sull'uscio)
E' vero, fratello?
RAINALDO
(che avanza)
Sì, è vero: Colomba è una santa e benedetta essa sia che con la sua grazia, la sua innocenza, la sua fede apre il cuore a tutte le gioie, a tutte le speranze. Ma osservo, e con rammarico, che da qualche tempo nubi avvolgono la casa dei discendenti dei conti dei Marsi. Talvolta ombre piovono sulla povera vita, che fanno deviare dal giusto cammino; tal'altra anche la troppa luce, che abbaglia, conduce allo smarrimento. La via a te assegnata dalla tradizione, non è quella che tu vuoi percorrere, fratello. Il padre vive in questi giorni, per il tuo procedere, e tu lo sai, ore di tristezza. Desisti, fratello, per la pace della famiglia, dai tuoi disegni. Il Cielo, ovunque si militi, quando si compiono opere buone, si può sempre conquistare.
La famiglia, dono di Dio, è bella come è bella la religione, la poesia, la santità; come è bello il canto. L'atto che tende a tenere in vita la Creatura, per inalzare l'inno di gloria al Creatore, non dispiace al cielo.
BERARDO
Anche nelle tue parole sento il rimprovero che mi è stato inflitto, poco prima, dal genitore. E' vero, fratello, che è dovere cristiano di mantenere in vita la vita, come si mantengono gli affetti nel cuore, la lampada nel tempio. Ma è anche dovere, maggiore dovere, raccogliersi in silenzio e pregare. Pregare per quelli che non pregano; pregare per quelli che hanno smarrito la retta via; pregare per quelli che offendono il Signore.
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