Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     COLOMBA
     (come raccogliendo le ultime forze)
     Ti benedico nel Signore, fratello, ti benedico, ti be..ne. .di..co.
     (Bisbiglia ancora qualche parola. Dopo, d'improvviso, reclina il capo. Cessa la vita)

     BERARDO
     (in pianto)
     Colomba... Sorella... Sorella...
     (Cade in ginocchio e in preghiera presso la sorella, piegata dolcemente da un lato.
     S'ode intorno, in una luce crepuscolare, un cader di fiori, un bisbiglio d'uccelli e una musica lenta, dolcissima, come musica di paradiso)

     CALA IL SIPARIO

     F I N E
     EPILOGO

     (Facoltativa la recita)

     Nelle vicinanze di Interamnia, sui colli. Gente ivi adunata guarda verso i monti, cantando di tanto in tanto, in una evidente attesa ansiosa, i canti popolani.
     E' notte. Il cielo splende, con le sue vivide stelle, nella serena calma.


     MATTEO
     (Il messaggiero, tornato dalla missione, racconta, su questi colli, di Berardo)
     E' una figura, nella sua bellezza, davvero serafica. Mi ebbe a ricevere e mi ebbe a parlare, lassù, nello storico castello, con la semplicità di un anacoreta, con l'affetto d'un fratello.
     Emanava da ogni parola, da ogni pensiero, da ogni gesto un senso di angelica innocenza, di bontà, di santità. Quest'uomo di Dio mi ebbe ad ascoltare, però, con evidente inquietudine. Ripeteva, e con sincerità, di non essere degno del posto, al quale era stato elevato dagli interamniti.

     COLA
     (uno degli ascoltatori)
     Uomini rari: uomini che, riflettendo il cielo, sono grandi nella loro umiltà.
     Ma verrà?

     MATTEO
     Dipenderà dal consiglio della sorella Colomba, che egli avrebbe subito ricercato sui monti, nel suo romitaggio. E se verrà, come credo, noi potremmo considerare il giorno del suo arrivo tra i nostri giorni più benigni, tra gli eventi più luminosi.


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Umberto