BERARDO
Anche la terra è bella, sorella, quando, vivendo nella grazia del Signore, si sa renderla bella.
COLOMBA
Sì. La terra, creata e animata da Dio, non può non essere bella, fratello; ma il cielo, sede musicale e luminosa del Creatore, è ancora più bello.
(sempre più lentamente)
Me ne vado, fratello. Odo bisbigli, voci, molte voci nello spazio. Odo un canto mai udito, che accompagnerà, tra non molto, la mia anima, nella sua ascensione.
(Il respiro di Colomba si fa sempre più difficile, ma riprendendosi parla ancora con chiarezza)
Tu sei stato condotto qui non soltanto per udire l'ultima mia parola, ma anche per dare sepoltura, con la tua benedizione, al mio corpo.
Voglio rimanere in questa piccola casa, fratello, ove cantai, con gli angeli, la gloria del Signore.
BERARDO
(commosso sino alle lagrime)
Il ricordo di questa piccola casa, santa per la tua dimora, che sarà elevata a santuario, passerà nei secoli.
Andrò, sorella, a Interamnia, poichè ho sentito, nella tua parola, la volontà di Dio, e cercherò di essere degno del tuo vaticinio, della tua bontà, della tua santità.
E gli interamniti dovranno davvero un giorno, con commossa gratitudine, glorificare, nel Signore, il tuo nome.
COLOMBA
Grazie, grazie, fratello. Grazie per tutto il bene che farai a una città, a un popolo smarrito, nel generale smarrimento, ma non perduto.
BERARDO
Iddio benedirà le mie buone intenzioni. Ma dammi anche tu, sorella, come quella d'una madre, la tua benedizione.
(Pausa. Berardo osserva con angoscia la sorella che si va spegnendo)
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