(Altra pausa)
E gli anni passeranno; passeranno le generazioni; passeranno i secoli, ma il ricordo del prodigio rimarrà sempre vivo negli interamniti.
BERARDO
Dolce sorella! Quante luminose visioni riempiono la tua mente accesa di paradiso.
COLOMBA
E un giorno lontano, molto lontano, quando altri gloriosi avvenimenti avranno resa libera e grande l'Italia, verso un piano assolato che prenderà, con un villaggio, il tuo nome, sarà a te inalzato il Tempio maestoso della glorificazione.
Molta gente accorrerà da ogni parte, in quel Tempio, a elevare a te il suo canto, a implorare le tue grazie.
Anche la mia oscura persona, per tuo riflesso, sarà illuminata, in quel Tempio, di mistica luce.
BERARDO
M'inginocchio, in venerazione, dinanzi a te, sorella.
(fa per inginocchiarsi, ma Colomba glielo impedisce)
COLOMBA
No, no. Non è lecito inginocchiarsi dinanzi a un mortale.
BERARDO
No. Ma la genuflessione è consentita quando nel mortale si sente vibrare, fuori della materia, l'anima divina.
COLOMBA
Ma quando per il mortale la vita non è più mortale.
(si arresta nel parlare, portando una mano sul cuore)
BERARDO
(con ansia)
Che hai, sorella.
COLOMBA
Mi sento male, fratello. Ho resistito sino a questo momento forse per volontà del Signore. Tu avevi bisogno ancora della parola, che ti illuminasse sulla tua vera missione nel mondo. Questa parola ti è stata detta e io posso andarmene tranquilla.
BERARDO
(guardando teneramente Colomba)
Sorella, mia cara sorella!
COLOMBA
Me ne vado serena anche se, come sempre avviene in tutte le partenze, una qualche mestizia tocca il cuore.
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