Povero amico!
BERARDO
(con umiltà)
Poveri voi!
CONTE
(usciti i giovani redarguisce, con modi aspri, il figlio)
Perché hai rifiutato? Non sono niente affatto contento del tuo modo di vivere: l'ho detto or ora a tua madre. E' tempo di finirla con i boschi, i conventi, le notturne contemplazioni. Se vi dovessi continuare, per ricondurti sulla via del tuo dovere, non esiterei a usare i diritti che mi derivano dall'autorità di padre.
CONTESSA
Calma, calma, Roberto...
CONTE
Calma... Si... Ma dì a questo tuo figlio chi egli è e cosa deve fare nella vita.
(Si riode il suono dell'arpa, interrotto per poco)
CONTESSA
Berardo, renditi conto dell'angoscia di tuo padre. Considera le sue aspirazioni... I suoi disegni per la continuità delle più belle tradizioni della nostra famiglia.
(rivolgendosi a Roberto)
Andiamo, andiamo Roberto: andiamo da Colomba a calmare le nostre preoccupazioni.
Vedrai, vedrai Roberto che, con una maggiore comprensione, la pace rientrerà nel nostro cuore. Tu ritroverai tutta la tua serenità.
CONTE
Si... Si... Serenità.
BERARDO
(appena fuori i genitori, costernato, chiama)
Padre! Padre!
(ma il padre, fuori ormai, non risponde)
SCENA TERZA
BERARDO
(rimasto solo e afflitto, ascoltando il suono dell'arpa)
Santa sorella! Soltanto tu mi hai saputo comprendere. Colomba di nome, Colomba di fatti. Limpida come l'acqua che discende, con lieve mormorio, dalle rocce del Gran Sasso; luminosa come la stella del mattino; mistica come l'aurora. Talvolta il cielo si compiace di mandare sulla terra, a testimonianza della sua perfezione, qualcuno dei suoi angeli. Colomba è uno di questi angeli.
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