Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     CONTE
     Ascolta, ascolta, Berardo, coloro che portano qui con la giovinezza, la fiamma, il canto della vita.

     BERARDO
     Io non ascolto padre, e perdonatemi, che solo quelle voci che trovano corrispondenza nel mio spirito, illuminato da ben altra luce, scosso da ben altro canto.

     FEDERICO
     (rivolgendosi a Rainaldo che vede apparire sulla porta)
     Ma saremo ascoltati da chi ha ben altro concetto del vivere. E' vero, amico Rainaldo?

     RAINALDO
     Non comprendo. Spiegatevi.

     ENNIO
     Per distrarlo dalle sue fissazioni, come amici, volevamo condurre domani Berardo sulla montagna, in festosa compagnia, in cerca di camosci, ma egli rifiuta.

     RAINALDO
     E', in fondo, coerente a sé stesso. Altri ideali sembra che illuminino, riscaldino la sua mente, il suo cuore.

     FEDERICO
     Povero amico! Nulla ha perduto di quando era fanciullo. Ma verrai tu, come sempre, a godere le gioie delle giovinezza, che Berardo rifiuta.


     RAINALDO
     Verrò, verrò.

     ENNIO
     Domani I boschi di monte Infornace risuoneranno dei trilli delle più belle dame e damigelle, che vi giungeranno da ogni parte, e dai canti che noi uniremo, nel nostro godimento, al mormorio delle acque, al canto del bosco.

     FEDERICO
     Una vera gioiosa festa, della spensierata giovinezza.

     ENNIO
     Anche Berardo è giovane.

     FEDERICO
     Di età, non di sentimenti.
     (rivolto ai genitori)
     Perdonate il nostro ardire.

     CONTE
     E' la verità, purtroppo.

     ENNIO
     (a Rainaldo)
     Allora a domani, con l'aurora.

     (Ossequiati il conte e la contessa, accompagnati da Rainaldo, i giovani se ne vanno)

     FEDERICO
     (passando vicino a Berardo, con pietosa aria)


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Umberto