Umberto Adamoli
L'OMBRA CHE VINCE
(Dramma in quattro atti)


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     SCENA SECONDA


     BALBINA

     (con un senso di compatimento)

     Ascolta, ascolta, Patricia. Nel Pretuzio, terra del nostro Nemesio, le donne non escono sole.

     PATRICIA

     Ma il Pretuzio è in Italia?

     NEMESIO

     Nel cuore d'Italia, con il suo maestoso Gran Sasso.

     PATRICIA

     E allora?

     NEMESIO

     Tali sono gli usi, ai quali la donna di laggiù, se vuole conservare integra la sua reputazione, deve ubbidire.

     PATRICIA

     Usi barbari. Noi non sopporteremmo queste limitazioni, o una qualsiasi graziosa... guardia ai nostri movimenti.

     NEMESIO

     Me ne sono reso ben conto. Ognuno vive come può, nelle proprie tradizioni, nella propria educazione.
     Noi nomini, d'altra parte, non soffriremmo, nelle nostre donne, tanta libertà.

     PATRICIA

     E perché? Credete voi che la virtù si tuteli con le porte di ferro? Vana illusione. La donna trova sempre il modo di frangere la torre che la racchiude per ubbidire ai propri istinti buoni o cattivi che siano.


     BALBINA

     Ma lasciamo andare questi discorsi che nulla mutano nell'ordine delle vicende umane. Diteci piuttosto come sono, nel complesso, queste vostre Vestali.

     NEMESIO

     Sono generalmente brune, nella purezza della loro origine, dalle forme armoniose e sono guerriere.

     BALBINA

     Guerriere? Ma se la loro vita, per quanto ho capito, è monacale.

     NEMESIO

     Ma quando si tratta di difendere dalle offese il proprio onore, la propria casa, come la leonessa il proprio covo, allora è ben altra cosa. Allora abbiamo le gesta gloriose di Cellino, di Poggio Umbricchio, di Civitella, che elevarono le nostre donne alla luce della leggenda.


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Umberto