BALBINA
Delizioso.
NEMESIO
Bella la vostra città, baciata da ogni parte dalle onde del mare. Belle pure le nostre piccole case, avvolte di verde; le nostre piccole chiese, avvolte di silenzio, non turbate da pompe che contrastino con la semplicità evangelica.
BALBINA
Penso però che i veneziani non saprebbero vivere lontano dalla loro laguna.
NEMESIO
Né i pretuziani lontano dalle loro montagne.
BALBINA
E in verità, lontano da esse, consumato dalla nostalgia, giovane ne moriva mio padre.
NEMESIO
Lo credo. Quantunque in me arrida il pensiero del ritorno, pure in fondo al mio spirito punge forte la mestizia. Vedo da qui la mia terra in una luce tenerissima.
BALBINA
Anche le donne, senza dubbio.
NEMESIO
Anche le donne, eterna musica dell'anima'.
BALBINA
Come sono queste vostre donne?
NEMESIO
Come i fiori, nati spontanei nella libertà dei campi.
BALBINA
E come vestono?
NEMESIO
Senza artificio e vestono con panno da esse stesse tessuto nel telaio domestico.
BALBINA
Come vivono? Scusate la curiosità, che è donna.
NEMESIO
Vivono nella santità del lavoro. Si alzano con l'alba e cantano, come gli uccelli, raccolti sugli alberi. La domenica, vestite a nuovo, vanno a messa, dove vanno pure i giovani, in devota festosità.
BALBINA
Ma anche noi andiamo a messa.
NEMESIO
Ma, per quanto ho visto, non con la stessa devozione. Generalmente le nostre donne, sulle quali non deve cadere mai l'ombra d'un sospetto, non escono sole.
(In questo momento entra altra ragazza, Patricia, amica di Balbina, già conosciuta da Nemesio, dal quale è salutata.)
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