Umberto Adamoli
L'OMBRA CHE VINCE
(Dramma in quattro atti)


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     D'altra parte, senza quella disubbidienza noi oggi non saremmo qui.


     FABIO

     Tanto di guadagnato. Le bestie, inoltre, avrebbero vissuto, senza l'uomo, in tranquilla. sicurezza.
     Che ce ne viene poi a vivere?

     GIANCARLO

     L'eterno lamento. Ma quando si è su questa terra nessuno se ne vorrebbe andare. E per rimanervi a lungo, anche se poveri, anche se sventurati, si ricorre ai medici, alle medicine, alle preghiere, ai santi.

     FABIO

     E vero anche questo, nell'eterna contraddizione.

     GIANCARLO

     Quindi, giacchè ci siamo, prendiamo la vita così come è, con le sue gioie, con i suoi dolori.

     FABIO

     (guardando da una parte)

     O ecco la tua bella figliuola che ci viene a distogliere da questi confusi melanconici discorsi.

     GIANCARLO

     Non viene qui. Scende ogni sera a quest'ora per cogliere fiori per la mamma.


     FABIO

     Brava figliuola.

     GIANCARLO

     E la mamma rediviva. Ma non riesce a vincere l'affanno per il fatto che la mamma periva nel dare ad essa la vita. Ne piange come una sua colpa. Non se ne festeggia la nascita.

     FABIO

     Se ne festeggerà tra poco le promesse della vita. Ho inteso parlare d'un suo prossimo fidanzamento col ricco giovane Montanari.

     GIANCARLO

     Ne sarei lieto... Ma...

     FABIO

     Non acconsente?

     GIANCARLO

     Pare che altro giovane, figlio d'uno della montagna, abbia accesa la fatale fiamma nel suo cuore.

     FABIO

     E tu?

     GIANCARLO

     Seguo lo svolgersi degli eventi in attesa che il tempo la conduca su quella via che dia a me la pace, a lei la felicità.

     FABIO

     Con la ricchezza?

     GIANCARLO

     Soprattutto. È inutile su certi argomenti fare poesia, o pascersi di illusioni.


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Umberto