Umberto Adamoli
TEMPO NUOVO
(Dramma in tre atti)


Pagina 6
1-5- 10-15- 20-25

[Indice]


     PAOLO E il giovane innamorato tornerà sotto il suo balcone, per elevare a lei, nel silenzio della notte, illuminata dalla luna, la sospirata serenata d'amore.

     GIOVANNI - Romanticismo di pallidi cantori, ormai per sempre tramontato.

     ROBERTO - Per dar posto ad una prosaica vita? No, no. La poesia, eterna musica dell'anima, non avrà, a conforto dei mortali, mai tramonto.

     PAOLO Mario - oltre le donne preoccupano anche gli uomini, con le loro nuove malsane idee.

     GIOVANNI - Perché? Dovevano pur muoversi, dopo tante sofferenze, per la conquista dei propri diritti, per un vivere migliore.

     ROBERTO - Mario - senza passare dall'ordine economico a quello politico, dando vita ad un'altra categoria peggiore di sfruttatori. Nessuno o pochi, caro Paolo, seguono il tuo nobile esempio.


     PAOLO Modesto esempio. Volli ed ottenni, questo sì.

     (Entra in questo momento Lucia, col caffè, che serve).

     GIOVANNI - (Dopo averne sorseggiato un po', rivolto alla signora) Squisito questo caffè. Brava, brava. Rimette proprio a posto lo stomaco.

     ROBERTO - Accende la fantasia, esalta lo spirito, eleva ai sogni. Bevanda benedetta.

     PAOLO Non a tutti giova, come dicono i medici.

     GIOVANNI - Mario - io non ascolto i medici. Ubbidisco ai desideri a mi trovo bene.

     LUCIA - Allora un'altra tazza.

     GIOVANNI - Sarebbe peccato rifiutarla. Grazie.

     (La signora mesce. Gli altri, ai quali è pure offerto, accettano ma in piccola quantità. Dopo la signora si ritira).

     ROBERTO - (continuando nel discorso interrotto) E' inutile affliggersi di troppo sulla quistione sociale, poiché o in un modo o nell'altro, o con il braccio o con la mente, per vivere, su questa povera terra, bisogna sempre lavorare.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]

Umberto