Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     (alzandosi)
     Va, figliuolo; segui con animo forte la via che il Signore ti ha tracciato. Io resterò gelosa custode di tanti dolci ricordi, e saprò, te lo prometto, essere forte dinanzi a tutti e soprattutto dinanzi a tuo padre, perché egli possa ritrovare la sua serenità.


     SCENA SECONDA


     CONTESSA
     (a Colomba che entra, nella sua luminosa bellezza)
     Vieni figliuola...

     COLOMBA
     Mamma ti porto questi fiori, colti in giardino...

     CONTESSA
     Grazie...

     COLOMBA
     Mamma... Tu piangi...

     CONTESSA
     Il mesto dramma, che si svolge inesorabile intorno a noi, sta per concludersi. Domani Berardo lascerà, per sempre, questa rocca di fasti, di poesia, di pietà. Gli eventi, come le stelle, seguono, senza arrestarsi, il loro corso. Legge divina.
     Mia figliuola, mia piccola santa, confida anche tu a tua madre, giacchè hai rinunciato al mondo, le aspirazioni, le pene che si agitano nel tuo animo di fanciulla. Parla, parla.



     COLOMBA
     (come inspirata)
     La vita, madre, nel suo mistero, non è che una sequela di vicende, di contrasti, accanto alla gioia vi è il dolore; accanto al riso vi è il pianto; accanto alla vita vi è la morte. Chi ama il chiasso, chi ama il silenzio, chi ama la ricchezza, chi disprezza la ricchezza. Io amo la povertà, la solitudine, il canto del bosco che scuote il mio spirito assetato di cielo.

     (Pausa)

     CONTESSA

     Parla, parla, figliuola.

     COLOMBA
     Non so, dopo la partenza di Berardo, che cosa farò. Forse per il tuo amore rimarrò, mamma. Forse un mattino troverai vuota la mia cameretta, e invano mi chiamerai.

     MADRE
     (ansiosa)


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Umberto