GIUSEPPINA - Congratulazioni. Ne sarà stato soddisfatto, o meglio, felice.
ERIO - Senza dubbio, poiché la vittoria mi ebbe a confermare quanto può il valore della volontà, con esempi positivi. Ed oggi sono più che convinto che ognuno si fabbrichi da sé, con le proprie mani, buono o cattivo, il proprio destino.
GIUSEPPINA - E godrà, senza dubbio, di queste sue vittorie.
ERIO - Relativamente, poiché, cara Giuseppina, e mi perdoni se la chiamo a nome, tutto è relativo a questo mondo. Si va, si cammina, si corre anche e quando si crede di essere arrivati, quando si vuol sostare sulle posizioni raggiunte, si avverte ancora un vuoto nelle aspirazioni, e direi meglio, nelle ambizioni. E si riprende, un po' deluso, il cammino. Intanto il tempo cammina pure lui su quella via che conduce ad altre conquiste, sì, ma conduce anche al declino degli anni. Allora avviene, su questa cruda realtà, il risveglio, rimpiangendo il tempo in cui si viveva soltanto di sogni, perché in quel tempo vi era la giovinezza. Veda, Giuseppina, nonostante le conquiste fatte, anche notevoli, vorrei tornare a quel tempo vissuto qui ad Oria, sperduto nel buio, ma con l'aurora nell'anima fresca di colori e di melodie.
GIUSEPPINA - Non so che cosa dirle, caro il mio Bimbo. Certo bella cosa sarebbe se si potesse vivere sempre di sogni e di giovinezza. (Guardando verso l'ingresso). Ecco che viene Tino, mio fratello, già suo amico.
ERIO - Vivendo degli stessi ideali.
GIUSEPPINA - Ideali per mio fratello senza arditi voli.
SCENA SECONDA
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