Umberto Adamoli
FAMIGLIE STRINA-ADAMOLI. DA COMO AD AQUILA


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     Nel seguente 1849, tanto glorioso quanto sfortunato nei nuovi moti e nella nuova guerra contro l'Austria, la vendetta dei tiranni colpiva inesorabilmente coloro, che non avevano desiderato che l'unitą, la libertą, la grandezza d'Italia.
     Nel 28 ottobre, mentre il cerchio della polizia si stringeva sempre pił attorno a Tempera, nella casa Adamoli, come determinate tappe di un fiorito cammino, nasceva Giovanni Maria, biondo come la mamma, vispo e bello come gli altri fratelli.
     Il 20 dicembre dello stesso 1849, la polizia borbonica, irrompeva, con la sua violenza, a Tempera. Molti, avvertiti in tempo, tra questi il Vicentini e l'Adamoli, riuscivano a sottrarsi all'arresto con la fuga verso la montagna; non riusciva, invece, lo Strina a sottrarsi alla cattura.

     Dalla istruttoria, che si iniziava subito contro di loro, risultava:
     1. che i cospiratori erano stati spesso visti riunirsi anche nel caffč di Giacinto Pietrangeli, nel forno di Camillo Visca, nella farmacia di Giandomenico Tascione, nella casa di D. Andrea Rossi e nel Giudicato regio;
     2. che scopo di tali riunioni era di tenere accesa, quali appartenenti al Comitato segreto della morte, di cui era capo il Vicentini, l'agitazione, tendente ad atterrire i realisti, a distruggere la sacra persona del Re e della reale famiglia, di rovesciare il governo e di stabilire la repubblica;
     3. che in periodi diversi dagli stessi agitatori erano stati commessi atti di violenza, anche contro la Gendarmeria reale, assalendo la loro caserma e portando via le loro armi.


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Umberto