BIBIANA
Ma anche cinquanta non sono poi tanti, quando di primavere, magari senza più fiori, se ne possono vivere cento.
PAOLA
Una volta, al tempo di Noè, quando gli uomini, dopo il castigo di Dio, usciti dall'arca, vivevano vita sana e bevevano vino genuino.
BIBIANA
O cinquanta o cento non si tratta, poi, che di anticipare o ritardare il gran viaggio, per lasciare il posto agli altri.
PAOLA
Che entrano col pianto, come un monito, nei regno del travaglio.
BIBIANA
E ne escono col pianto.
PAOLA
Trascinando nella tomba i sogni, le speranze, le delusioni, le poche gioie, i molti dolori.
BIBIANA
Ma non ci pensiamo. Ci sarebbe da uscir matti a considerare la vita nelle sue strane vicende. Dimmi piuttosto che c'è di nuovo sul conto della tua bella nipote Clara.
PAOLA
Cosa vuoi che ci sia di nuovo! Certi caratteri sono di granito: si spezzano, non si piegano e Clara non si piega. È proprio un peccato, chè il giovane Montanari, con le sue ricchezze, le poteva rendere davvero lieta la vita. Invece no. Invece vuole sposare, contro la volontà del padre, un tale Nemesio, figlio di bandito, che ne ha conquistato l'ingenuo cuore.
BIBIANA
Ne ho inteso parlare, ne ho inteso parlare.
PAOLA
La donna quando s'incapriccia è un guaio davvero.
Non vi sono santi a farla rinsavire. Il pentimento giunge sempre troppo tardi.
BIBIANA
Non so che dire, cara Paola. La quistione è molto seria. Non sempre però la ricchezza procura quella felicità che è nel sogno della giovinezza. Non ti ricordi il caso della Dorotea? Era davvero, con i suoi venti anni, un canto d'amore. Per ubbidire, appunto, ai genitori, in fatto di matrimonio, fu ricca, non felice. Dopo la prima fiammata, ombre fredde scendevano ad avvolgerla di tristezza. Fuori di casa e in cento vizi l'indegno sposo consumava il suo tempo e il suo danaro. Non ebbe la nostra povera amica neppure il conforto dei figli e a quarant'anni, quando la vita è ancora bella, andava a cercare pace tra i cipressi, nel silenzio eterno.
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