PAOLO - Lo sapevo. L'eroica armata polacca è stata sciolta e i suoi soldati messi in libertà.
LUCIA - Dove andranno?
STEFANO - Molti rimarranno in Italia; altri andranno in America.
PAOLO - E voi?
STEFANO - Torno, con altri pochi, in patria, per collaborare, come ho detto a queste care donne, alla sua resurrezione. Dopo mi rimetterò in viaggio verso questa cara terra del sole.
PAOLO - Le nazioni che hanno in sé simili figli potranno guardare sereno l'avvenire. E partirete?
STEFANO - Forse questa sera stessa. Vado, quindi, per la preparazione.
(La separazione, cha avviene sull'uscio, è molto commovente).
SILVIA - (dopo) Tornerà, ma un nero presentimento turba in quest'ora il mesto mio animo.
LUCIA - Non bisogna mai disperare, quando si ha una fede, quantunque troppe forze oscure si muovono oggi su questa povera terra.
PAOLO - Tra queste forze quella di Mario, nostro figlio.
LUCIA - Chi poteva mai pensare che Mario, tanto buono, dovesse deviare e dare a noi tanto dolore!
PAOLO - Mario - l'ubbidienza, il senno, la bontà di Renato ci confortano.
(La fantesca annunzia la visita d'un amico: Roberto)
SCENA TERZA
PAOLO - Roberto?
(Gli va lieto incontro. Entrano entrambi chiacchierando).
ROBERTO - (vedendo Lucia, poiché Silvia, per nascondere le lagrime, si è ritirata) Porgo i più affettuosi ossequi all'amabile compagna del mio più caro amico.
LUCIA - Sempre buono con noi.
ROBERTO - Espressione di sinceri sentimenti, verso persone sempre più care.
PAOLO - Ciò conforta in tempi in cui tutto sembra distrutto: amicizia, ordine, patria, religione. Tempo in cui è minata l'unità della stessa famiglia: della nostra famiglia.
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