Umberto Adamoli
TEMPO NUOVO
(Dramma in tre atti)


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     PAOLO - Lo sapevo. L'eroica armata polacca è stata sciolta e i suoi soldati messi in libertà.

     LUCIA - Dove andranno?

     STEFANO - Molti rimarranno in Italia; altri andranno in America.

     PAOLO - E voi?

     STEFANO - Torno, con altri pochi, in patria, per collaborare, come ho detto a queste care donne, alla sua resurrezione. Dopo mi rimetterò in viaggio verso questa cara terra del sole.

     PAOLO - Le nazioni che hanno in sé simili figli potranno guardare sereno l'avvenire. E partirete?

     STEFANO - Forse questa sera stessa. Vado, quindi, per la preparazione.

     (La separazione, cha avviene sull'uscio, è molto commovente).

     SILVIA - (dopo) Tornerà, ma un nero presentimento turba in quest'ora il mesto mio animo.

     LUCIA - Non bisogna mai disperare, quando si ha una fede, quantunque troppe forze oscure si muovono oggi su questa povera terra.


     PAOLO - Tra queste forze quella di Mario, nostro figlio.

     LUCIA - Chi poteva mai pensare che Mario, tanto buono, dovesse deviare e dare a noi tanto dolore!

     PAOLO - Mario - l'ubbidienza, il senno, la bontà di Renato ci confortano.

     (La fantesca annunzia la visita d'un amico: Roberto)



     SCENA TERZA


     PAOLO - Roberto?

     (Gli va lieto incontro. Entrano entrambi chiacchierando).

     ROBERTO - (vedendo Lucia, poiché Silvia, per nascondere le lagrime, si è ritirata) Porgo i più affettuosi ossequi all'amabile compagna del mio più caro amico.

     LUCIA - Sempre buono con noi.

     ROBERTO - Espressione di sinceri sentimenti, verso persone sempre più care.

     PAOLO - Ciò conforta in tempi in cui tutto sembra distrutto: amicizia, ordine, patria, religione. Tempo in cui è minata l'unità della stessa famiglia: della nostra famiglia.


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Umberto