Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


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     1° FINANZIERE - (rivolto alla donna) Orditrice d'inganni e di malanni, che i fulmini ti colpiscano!

     2° FINANZIERE - (che è uscito, rientra agitato) S'odono urli, in alto. (Rivolta alla donna) Sciagurata!

     1° FINANZIERE - Vi dobbiamo accorrere.

     2° FINANZIERE - E senza perdere tempo.

     (Nell'uscire, alla donna che rimane ripete):

     Sciagurata.

     PINA - (che è rimasta sola, si agita, si ferma, esce, rientra, ascolta, brontola e quando le sembra d'udire persone, abbandonando la grotta) Che la bufera vi soffochi, la neve vi seppellisca, anime dannate. (E si precipita verso il basso.)



     SCENA QUARTA

     1° FINANZIERE - (che giunge poco dopo, con evidente meraviglia di non trovarvi più la donna, accomodando con i saccapeli una specie di letto, brontolando) Ecco che cosa si guadagna a sfidare le oscure forze della montagna. Ma anche tu, maledetta, neppure con la tua fuga sfuggirai alla fatalità del dramma.


     (Non passa molto tempo che arrivano Tonio, l'appuntato e il secondo finanziere che portano a braccia il brigadiere, tolto dalla valanga, con una gamba rotta. Lo adagiano piano piano sui saccapeli).

     BRIGADIERE - (rivolto a Tonio, con evidenti segni di sofferenza) Che ne dice di tutto questo sconquasso?

     TONIO - Rientra, purtroppo, nella fatalità della montagna e della loro e nostra vita.

     BRIGADIERE - Penosa fatalità! Meglio, Tonio, se mi si fosse lasciato finire il mio cammino terreno nel morbido abbraccio della morte bianca.

     TONIO - Su, su, coraggio.

     BRIGADIERE - Coraggio! Ero troppo entusiasta di questa vita, troppo belli i miei sogni! Forza mi è ora di rientrare, come il collega di Seghebbia, con una gamba rotta, nella comune sterile vita.


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Umberto