1° FINANZIERE - (rivolto alla donna) Orditrice d'inganni e di malanni, che i fulmini ti colpiscano!
2° FINANZIERE - (che è uscito, rientra agitato) S'odono urli, in alto. (Rivolta alla donna) Sciagurata!
1° FINANZIERE - Vi dobbiamo accorrere.
2° FINANZIERE - E senza perdere tempo.
(Nell'uscire, alla donna che rimane ripete):
Sciagurata.
PINA - (che è rimasta sola, si agita, si ferma, esce, rientra, ascolta, brontola e quando le sembra d'udire persone, abbandonando la grotta) Che la bufera vi soffochi, la neve vi seppellisca, anime dannate. (E si precipita verso il basso.)
SCENA QUARTA
1° FINANZIERE - (che giunge poco dopo, con evidente meraviglia di non trovarvi più la donna, accomodando con i saccapeli una specie di letto, brontolando) Ecco che cosa si guadagna a sfidare le oscure forze della montagna. Ma anche tu, maledetta, neppure con la tua fuga sfuggirai alla fatalità del dramma.
(Non passa molto tempo che arrivano Tonio, l'appuntato e il secondo finanziere che portano a braccia il brigadiere, tolto dalla valanga, con una gamba rotta. Lo adagiano piano piano sui saccapeli).
BRIGADIERE - (rivolto a Tonio, con evidenti segni di sofferenza) Che ne dice di tutto questo sconquasso?
TONIO - Rientra, purtroppo, nella fatalità della montagna e della loro e nostra vita.
BRIGADIERE - Penosa fatalità! Meglio, Tonio, se mi si fosse lasciato finire il mio cammino terreno nel morbido abbraccio della morte bianca.
TONIO - Su, su, coraggio.
BRIGADIERE - Coraggio! Ero troppo entusiasta di questa vita, troppo belli i miei sogni! Forza mi è ora di rientrare, come il collega di Seghebbia, con una gamba rotta, nella comune sterile vita.
|