Federico Adamoli
CRONACA DI UN RAMAIO TERAMANO


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     La merce con gravi difetti di lavorazione diventa difficilmente smerciabile, dato che i calderari locali (20) non accettano gli utensili non conformi alle caratteristiche richieste. La conseguenza di queste difformità può essere il rifiuto da parte del cliente, come nel caso delle caldaie ordinate da Mauro Romano di Chieti, il quale non si lascia convincere dalle argomentazioni del teramano: «[una] persona dell'arte non fa ostacolo [a] vedere un piccolo buco e già una piccola scorcia ed in particolare i pesci. Ce il palaferro il cavallo ed il martello che accomoda tutto».

Prezzi

     Sono accuratamente documentati sul copialettere le valutazioni della merce richiesta e venduta: i numerosi listini di vendita ed estratti conto forniscono un quadro esauriente dei prezzi applicati. La lettura degli estratti conto inviati ai clienti mette in luce le diverse modalità di determinazione dei prezzi: ai clienti che pagano gli utensili direttamente in denaro la merce viene venduta in base al peso (o al pezzo), mentre ai clienti con i quali sono aperti i conti di rame vecchio viene addebitato il solo prezzo della forgiatura del rame.

     Per meglio comprendere tale modalità di regolazione si espongono i prezzi per quintale applicati sulle caldaie, sia con il pagamento in contanti, sia con il cambio di rame, comunicati in data 3 agosto 1891 al cliente Giustino Caporale di Manoppello:

     - fino a cm. 65 con cambio £ 48, in contanti £ 205;
     - da cm. 70 a 85 con cambio £ 55, in contanti £ 215;
     - da cm. 90 a 110 con cambio £ 70, in contanti £ 230.

(20) Nel copialettere si trovano menzionati i nomi di due calderai di Chiarino di Tossicia: Pietrantonio Vanni e Berardo Ferranti.


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Federico Adamoli