Umberto Adamoli
L'ANGELO DEL GRAN SASSO
(Dramma storico in quattro atti)


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     Che si fugge tuttavia!
     Chi vuoi esser lieto sia
     Di doman non c'è certezza»

     GIOVANNETTI
     Non vi è proprio certezza in questo mondo tormentato da rivoluzioni, da guerre, da stragi.
     Ne usciremo salvi?
     Nel dubbio godiamo, fin che ci è concesso di godere.
     Ed ora ti lasciamo Checchino. Andiamo ad invitare altri amici ed amiche: le più belle e simpatiche ci saranno tutte.
     A questa sera.

     (tutti insieme, in tono di canto)
     A questa sera...
     (Gli amici se ne vanno)

     FRANCESCO
     (rimasto solo prende un sigaro, l'accende, fuma e seduto guarda, con un certo godimento, il fumo che sale, che si disperde a spira nell'aria. Parla)
     Sono proprio allegri questi amici buontemponi. Non hanno tutti i torti. Senza un qualche svago, la giovinezza sarebbe, nella fuga degli anni, una primavera senza fiori, una giornata senza sole, una vita senza canto. Non vi è poi nulla dl male a inebriarsi, per un momento, nelle lente movenze d'un minuetto, o nella musicale declamazione d'un inno, o nelle vibrazioni d'un notturno melodioso.

     (Resta un poco pensoso. Dopo, scuotendo le spalle e riaccendendo il sigaro, che intanto s'era spento)
     Debbo andare? Ma...
     (e canticchia)
     «Quant'è bella giovinezza...»

     (In questo punto rientra Maria Luisa. Francesco cerca di nascondere il sigaro, ma se ne sente l'odore)


     MARIA LUISA
     Hai fumato, non è vero, Francesco?

     FRANCESCO
     (che non può negare)
     Sì, ho fumato.

     MARIA LUISA
     Perché fumi?

     FRANCESCO
     Che c'è di male? Il fumo piacevolmente divaga: accende la fantasia, rasserena lo spirito.
     Anche Michele fuma.

     MARIA LUISA


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Umberto