Umberto Adamoli
L'ANGELO DEL GRAN SASSO
(Dramma storico in quattro atti)


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     PARENZI

     Via, via gli scrupoli. Le promesse fatte a diciassette anni non hanno valore. A diciassette anni si deve saper godere la vita, che è bella. I giovani anni sono, nella spensieratezza, freschi e musicali, come fresca e musicale è l'acqua, che gorgoglia alla sorgente; come fresca e musicale è l'aurora, sul nascere del giorno. Godiamo, quindi, fin che ci è concesso di godere, nella fuga del tempo.

     FRANCESCO
     Ho fatto, poco prima, quasi lo stesso ragionamento a mia sorella e a Pacifica, ma vi confesso che l'ho fatto con non troppa convinzione. Mi sembra che da un momento all'altro, ben altra fiamma debba accendersi a illuminare il mio buio spirito.

     PARENZI
     Non vorrai diventare eremita e santo anche tu.

     FRANCESCO
     Santo magari no. Non ne ho proprio la vocazione; ma vivere un po' più... cristianamente, lo credo possibile.


     PARENZI
     Unitamente alla piccola fiamma, dagli occhi luminosi. Appunto, come va il piccolo idillio...

     FRANCESCO
     Idillio di che?!...

     PARENZI
     Non fare l'indiano. L'idillio con la bella Pennacchietti...



     FRANCESCO
     Ma che idillio! Le nostre famiglie, strette da lunga amicizia, s'incontrano. Noi, cosa naturalissima, parliamo, cantiamo, ci scambiamo i poetici fiori della giovinezza.

     GIOVANNETTI
     Basta ora con questi discorsi. Non siam venuti per fare filosofia o poesia. Questa sera, in omaggio alla vita, vi sarà a casa mia una delle consuete festicciuole alla quale non dovrai mancare.

     PARENZI
     Non vi dovrai mancare. Ancora una volta canteremo col poeta gaudente:
     «Quant'è bella giovinezza


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Umberto