FRANCESCO
Il babbo, per la mia pace, per la salvezza della mia anima, non potrà non assecondare il mio desiderio.
PACIFICA
Anche su ciò dobbiamo dire: sia fatta la volontà di Dio.
SCENA TERZA
SANTE
(Il padre intanto rientra. Pacifica, come per intesa, si allontana. Padre e figlio rimangono l'uno di fronte all'altro)
Resta, resta, figliuolo. Ti debbo parlare di cosa molto seria. Tu non ignori i miei pochi giorni lieti, i miei molti giorni tristi. Perdei tua madre quando la nostra vita fioriva ancora con i suoi fiori belli. Perdei lungo il cammino molti dei tuoi fratelli: ultima, la serafica Maria Luisa. Gli altri a mano a mano se ne vanno, per seguire il loro destino. Resteremo in questa casa, in disfacimento soltanto noi due. Ma questa casa, piccolo tempio dei santi ricordi, non dovrà perire. Dovrà essere ripopolata con uno di quegli atti, che sono pure benedetti dal cielo. Qualche raggio di luce potrà così ancora risplendere sulla mia vita, che va desolatamente verso il tramonto. A te spetta, mio buon figliuolo, l'adempimento di questa nobile missione.
FRANCESCO
Mi sento, per gli affetti umani, che sono ancora forti in me, straziare il cuore nel dover deludere le vostre speranze, caro babbo. Prima della vostra, un'altra voce è giunta a me, da un altro padre, che è molto in alto: la voce del Signore. Dinanzi alla fragilità, alla caducità delle cose umane molto ho riflettuto dopo la scomparsa della cara sorella. Tutto, di questa misera esistenza, trovai vano: giovinezza, ricchezza, gloria. E vidi illuminati di ben altra luce coloro che vivevano in Dio e con Dio, nelle sofferenze delle grotte, nelle angustie delle celle. Mi parve quella vita di rinuncie la vera vita, e feci la mia promessa.
|