Umberto Adamoli
L'ANGELO DEL GRAN SASSO
(Dramma storico in quattro atti)


Pagina 41
1-5- 10-15- 20-25- 30-35- 40-45

[Indice]

     Tu non vedi che con gli occhi offuscati del corpo; io invece con gli occhi sereni dello spirito. Ecco la differenza. Non ci possiamo, quindi, più capire.
     Tu, mio buon Pietro, parli di diserzione. Sì, possono essere considerati disertori coloro che, in un penoso smarrimento, passano al nemico, ossia alle forze del male: ma non coloro, i quali, in una superiore visione, entrano a far parte diretta dei servi di Dio.
     Non tutti, non vivendo nella grazia del Signore, vedono la luce che sorge e si diffonde, per la conquista del bene eterno, dai templi, dai conventi, dagli stessi spechi degli anacoreti.
     Verrà forse giorno in cui, anche nel tuo animo, sfolgorerà, piena, la luce della verità.

     PARENZI
     Ben venga questa luce, quantunque, e tu lo sai, è tutt'altro che debole in me il sentimento religioso. Però, e questo è certo, domani Spoleto farà le sue meraviglie, quando saprà la tua partenza, appena dopo un trionfo artistico, e le ragioni da me chiaramente intuite.

     Checchino in convento...

     FRANCESCO
     E' la forza degli eventi. Ma non ti nascondo, mio buon Pietro, compagno sempre caro degli anni di spensieratezza, che nel lasciare tanti amici, i monti, i boschi, i luoghi gentili e sacri, dai quali giunsero al mio spirito voci nuove, mi sento pungere il cuore da un'infinita malinconia.
     (Dal di fuori sale d'improvviso le insidiose melodie d'un notturno. I due si guardano meravigliati e commossi. Dopo una pausa, tentennando il capo)
     La voce del mondo viene a tentarmi ancora, Pietro, con uno dei suoi più pericolosi linguaggi.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]

Umberto