"Avete fervida la fantasia, elegante la parola, dovete molto leggere."
"La lettura concorre a riempire il vuoto che mi circonda. Scusate: voi dove andate con tutta quella gente che vi accompagna?"
"In pellegrinaggio, verso la montagna."
"Pellegrinaggio! Che io sappia non vi sono, su la montagna, santuari."
"Eppure uno ve n'è che un giorno, per i fatti che vi si sono svolti, potrà costituire buon argomento a coloro che di sera si raccoglieranno, come fate voi, attorno al focolare a raccontar novelle."
"E' molto lontano?"
"A due giorni di cammino e si chiama Poggio Umbricchio."
"Poggio Umbricchio! Ne ho inteso parlare ma come covo di banditi."
"Si, ma anche covo e meglio rocca di eroi."
"Questo non lo sapevo."
"Lo saprete meglio un giorno. Allora vi pungerà il desiderio di conoscere qualcuno di quegli eroi, se senza saperlo non li aveste già conosciuti."
"Questo no. Qui non passano che sperduti girovaghi, serpari e qualche scampato dal patibolo. Oggi vi siete passata voi."
"Scampata dal patibolo?"
"Voi, no graziosa colomba. Perché non restate qualche giorno con me? M'avete inspirato confidenza, simpatia. Restate."
"Voi siete bella e amabile, ma domattina dobbiamo sudare. Come vi chiamate?"
"Maria Grazia."
"Maria Grazia! Nome che sembra creato per voi. La violetta gentile pare che non possa avere altro nome. L'usignuolo è già con il suo nome una melodia."
"Grazioso! E voi come vi chiamate?"
"Io Cinzia."
"Bel nome anche questo: gentile e romantico. L'amica?"
"Barbara."
"Rustico panno che avvolge deliziose membra. Voi siete deliziosa anche se il nome è barbaro.
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