Ma se la famiglia aveva casa a Bellano, aveva pure casa e possedimenti a Narro, a dieci chilometri, su la montagna. Da lassù la vista spaziava per la vasta Valsassina, popolata da bianchi villaggi, avvolti di boschetti e di silenzio, in fondo alla quale scorreva, tra il verde, il fiume Pioverna. Contrada ricordata dal Manzoni, appunto nel suo romanzo, per la visita festosa fattavi, nel 1600, dal cardinale Federico Borromeo. Ricordata anche per trovarvisi il tenebroso Castello dell'Innominato, i ruderi del quale erano ancora in vista, come a richiamare alla memoria le antiche bricconate, che vi erano state compiute.
Il ramo degli Adamoli, al quale apparteneva, si trovava in Lombardia da tre secoli circa. Prima viveva nello Stato Pontificio, a Roma, godendovi ricchezze ed onori. Aveva reso con i componenti, importanti servizi civili e militari alla Casa della romana Chiesa ed alla Casa Colonna. Avevano pure i suoi partecipato alle Crociate, per la liberazione del Sacro Sepolcro. Perseguitati, in seguito, per manifestazioni di idee troppo liberali, dal Sacro Ufficio, con la confisca di tutti i loro beni, erano stati costretti, per sottrarsi a provvedimenti più gravi, a rifugiarsi nella Lombardia. |