Umberto Adamoli
FAMIGLIE STRINA-ADAMOLI. DA COMO AD AQUILA


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     Dopo un anno, poco prima che i bersaglieri conquistassero Roma all'Italia, il 14 magglio del 1870, giungeva un figlio. Questa nascita, che poneva la casa in festa, offriva l'occasione di ricordare, con il nome di Giuseppe, il nobile padre, che dormiva nella piccola chiesa di Rocciano.


     A Giffoni, senza dubbio, stava bene. Ma la nascita di quel bambino, al quale ne sarebbero seguiti altri, richiamava il Gelasio a nuovo doveri. Doveva battere, per l'avvenire della famiglia, altra via, tentare, altrove, altra fortuna. Ricordava certe condizioni poste dalla madre agli Spinozzi, quando cedeva loro la fonderia di Rocciano. Pensava, quindi, ora che ne aveva i mezzi e le capacità, di far valere a suo vantaggio quelle condizioni, di tornare a gestire, per suo conto, quella fonderia.

     Le pratiche, iniziate subito, potevano essere condotte a termine, per le difficoltà da superare, dopo circa due anni. Partiva per Teramo, la nostra famiglia, quando un altro bambino, Antonio, era giunto ad allietare la casa.
     Il distacco da Giffoni non poteva non essere, per la Maria Carolina, doloroso. Lasciava i parenti, i fratelli, la mamma, che, con lei, era stata sempre buona ed affettuosa, e i cari luoghi della sua nascita e della sua giovinezza. Prima di partire aveva voluto visitare il convento dei Cappuccini, lassù in alto; la chiesa dell'Annunziata, ove si conservava una delle spine del martirio di Gesù; la chiesa di San Lorenzo, ove aveva partecipato, sin da bambina, a tutte le funzioni, cantando nei cori con la sua chiara bella voce.


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Umberto