Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


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     BRIGADIERE - Lei, ma gli altri?

     SINDACO - L'opera che danneggia i particolari interessi non è generalmente gradita. Qui poi, che sono un po' tutti contrabbandieri, peggio che mai. Ma ciò non toglie nulla alle loro benemerenze.

     BRIGADIERE - (in tono scherzoso) Anche lei contrabbandiere?

     SINDACO - Non saprei dire, o meglio, per le frodi di confine, potrei rispondere con la divina saggezza: "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra".

     BRIGADIERE - Ho capito. Stia attento che non cada anche lei nella mia rete.

     SINDACO - (scherzosamente anche lui) Briccone di un Bimbo! Rete anche per il Sindaco?

     BRIGADIERE - Rete però di qualità pregiata. Diavolo! So come trattare i miei clienti.

     SINDACO - La ringrazio di questa particolare attenzione. Non per nulla sono il primo cittadino. E ora la lascio nelle sue meditazioni, che sono altrove aspettato. Mi venga, mi venga a trovare a San Mamette, ma senza la rete.


     BRIGADIERE - Pesca grossa sarebbe, clamorosa, che darebbe al Bimbo più chiara rinomanza.


     SCENA SECONDA

     (Dopo i saluti di cortesia il Sindaco se ne va. Poco dopo giunge, dalla parte del portico, la signorina Anita).

     BRIGADIERE - (liricamente) Venga, venga, signorina: venga a unire la sua grazia alla poesia dell'ora, all'incanto del luogo. La cascata di Rescia laggiù canta al lago; il bosco alla montagna; il poeta alle anime. Lei, colma di melodie, venga a cantare ai sogni.

     ANITA - (bruna, con l'avvenenza dei diciotto anni) Graziose le immagini. E lei, a chi canta lei?

     BRIGADIERE - Al cielo, alla terra, all'infinito, con lo spirito di quel poeta, (indicando la villa di Fogazzaro) poiché qui la vita è bella.


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Umberto