Federico Adamoli
CRONACA DI UN RAMAIO TERAMANO


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     Nell’ampio ventaglio della clientela spiccano i nomi di una decina di clienti, che sono i più assidui nell’intrattenere rapporti con l’attività dei fratelli Adamoli:

     Alfonsi Domenico (S. Severino Marche);
     Angelini Emidio (Ascoli Piceno);
     Cinì Antonio & figlio (Nereto);
     Fratelli Di Pasquale (Castellamare);
     Faranca Vincenzo (Nereto);
     Fratelli Frondaroli (Atri);
     Giacci Corinto (Torre de’ Passeri);
     Mazzitti Luigi (Giulianova);
     Paolantonio Nazzario (Vasto);
     Pimpini Eugenio (Teramo);
     Pirocchi Giacinto (Notaresco);
     Romano Mauro (Chieti).

     Si comprende quindi l’importanza del cartolino postale, ausilio indispensabile per le classiche comunicazioni commerciali (ordini, estratti conto, listini prezzi, richieste di pagamento, ecc.), ma anche per puntualizzare gli aspetti tecnici legati alle forniture richieste, definire i momenti delle consegne, accusare la ricezione delle merci e dei pagamenti, pratica quest'ultima considerata dal negoziante teramano come buona regola del commercio. Le comunicazioni sono spesso arricchite da colorite esternazioni, talvolta dialettali o in un italiano sgrammaticato, che rivelano gli aspetti squisitamente umani della vita di un commerciante, attraversata da continue tensioni ed aspettative. Da questo complesso di esigenze nasce quindi un fitto scambio di conferme e contro-conferme, la cui ricezione risulta necessaria per dare il corso effettivo all'ordinato svolgimento della giornata lavorativa.





Anno 1870 circa: in piedi nella fotografia Giovanni e Gelasio Adamoli


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Federico Adamoli