Federico Adamoli
CRONACA DI UN RAMAIO TERAMANO


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Il personale

     Nella corrispondenza contenuta nel copialettere sono state ravvisate molteplici informazioni riguardanti il personale impiegato sia nel laboratorio della Cona sia nella fonderia di Villa Tordinia. Riguardo la rameria, pur non essendo possibile ricostruirne l’esatta composizione dell'organico, dal registro si evince che oltre al maestro fonditore (Gelasio Adamoli), fossero presenti più di un sotto maestro ed un gruppo di lavoranti, diversi tra i quali provenienti da fuori provincia o addirittura da fuori regione. E’ proprio per questo particolare aspetto che la struttura di Villa Tordinia è in grado di assicurare l’alloggio ai propri addetti, dovendosi peraltro anche ricorrere a strutture esterne nei periodi di abbondanza.
     Sono occupati nella rameria più di uno dei figli di Gelasio, che nel 1892 conta una nutrita schiera di undici figli (dalla neonata Argira ai 22 anni di Giuseppe). Sicuramente è impiegato il figlio maggiore Giuseppe, mentre gli altri ragazzi che sono in età da lavoro sono Antonio e Ciriaco, che nel 1892 hanno rispettivamente 20 e 18 anni.

     Tra il personale succedutosi negli anni nella rameria si trovano diversi componenti della famiglia Ghizzoni: anche questo è un gruppo di lunghe tradizioni nell’artigianato del rame, le cui vicende lavorative si sono snodate nel triangolo delle ramerie di Teramo, Tempera (dove nella locale fonderia furono occupati alcuni di loro, sino alla chiusura avvenuta nel 1950 circa) (13) e Giffoni Valle Piana. Tra gli Adamoli e i Ghizzoni esisteva pure una comune parentela con i Marotta, la famiglia salernitana della moglie di Gelasio, Carolina.

(13) Cfr. Andrea Taddei e Maurizio Trovatelli, “La schedatura: architettura, impianti industriali, macchine e meccanismi”, in “Archeologia industriale nel parco del Vera”, 1985, L'Aquila, pag. 50.


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Federico Adamoli