Ma dove è rimasto?
SANTE
Con gli amici, che non cessano d'applaudirlo. Ma tra poco sarà qui.
(Si avvia verso una finestra per vedere se torna Francesco, il quale rientra accompagnato dall'amico Parenzi)
SCENA SESTA
PACIFICA
(andandogli incontro)
Bravo, bravo il nostro artista. Gli applausi, alla tua valentia, sono giunti sin qui. I Possenti, Assisi e Spoleto, possono essere di te orgogliosi.
PARENZI
Trionfo senza precedenti, che ha offuscato sempre più le nostre modeste persone.
FRANCESCO
Ciò che non più avverrà. Non scenderò più dall'altezza in cui, la benignità del caso, questa sera, mi ha collocato. Un nuovo tentativo se fallisse mortificherebbe me, deluderebbe i benevoli ascoltatori.
PARENZI
Non fallirebbe, no. Ormai, per la vigoria raggiunta, per il genio in fiamma, per il cuore in palpitazione, la tua marcia è sicura sulla via dei trionfi. Tu agevolmente salirai nell'olimpo di coloro che lasciarono, sul loro passaggio, fasci di duratura luce. A noi non rimarrà che il vanto di essere stati tuoi compagni di sogni e di giovinezza, senz'altra speranza che di ricevere un poco della tua luce, come la luce che gli opachi pianeti ricevono dalle stelle luminose.
FRANCESCO
Luce di meteora, non è vero, padre? La mia non è stata questa sera che una fiammata, nel mondo delle illusioni.
SANTE
Vorrei che, per la mia e l'altrui gioia, non fosse così. Ma rimettiamoci al destino, se vi è destino.
Vado, miei ragazzi. Vado, per lasciarvi liberi, nelle vostre discussioni.
(Sante si alza e se ne va, seguito da Pacifica)
|