Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     L'adunanza inaugurale, indetta nel manifesto, si tenne nel Palazzo Marino il 23 di marzo alla presenza di Garibaldi, incaricato dal governo di percorrere l'Italia e di promuovere la fondazione delle società del tiro. Approvatosi prima lo statuto della società del tiro provinciale, prescritto dai regolamenti, si nominò per acclamazione Garibaldi presidente onorario perpetuo della costituenda società dei carabinieri, e si delegò a lui la scelta della direzione. E Garibaldi, seduta stante, proclamò, fra gli applausi, presidente effettivo Francesco Simonetta.
     Accompagnato dal sindaco Beretta, il generale si recò poscia al bersaglio comunale, ove si era aperta in quei giorni una gara solenne, e vi sparò due colpi. Chiusa poi la gara, distribuì in persona, il 25, i premi, dopo i discorsi d'uso.

     Come l'associazione, sorta sotto questi auspici, fiorisse negli anni successivi, dimostrarono, oltre il numeroso concorso alle iscrizioni, l'esito lusinghiero di tante gare provinciali, e la splendida seconda gara nazionale del giugno 1864, disposte tutte dalla direzione dei carabinieri, nella quale troviamo, oltre al Simonetta, mancato alla patria nel 1863, il Mangili, il Castellini, l'Antongini, e altri volonterosi. Quando pertanto la primavera del 1866 chiamò di nuovo gli italiani alla guerra nazionale, la società dei carabinieri, mantenutasi in continuo e progressivo sviluppo, potè attuare perfettamente il suo programma, offrendo al paese una schiera di giovani addestrati nel maneggio della carabina, de' quali chiese al governo l'ordinamento in corpo militare.


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Umberto