Avendo essi fatto un'accoglienza timida ai Mille, scesi laggiù improvvisamente fra le cannonate del naviglio borbonico, ora, punti dal rimorso, riversavano su noi l'entusiasmo della vigilia, raccomandandoci in tutti i modi di testimoniare presso Garibaldi e i commilitoni del loro buon volere e della loro devozione alla causa nazionale; ciò, del resto, di cui nessuno aveva mai dubitato.
L'Agnetta profittò della buona disposizione generale, per procurarsi le vetture necessarie al trasporto del nostro materiale. Caricammo armi e munizioni sopra una sessantina di quegli strani carretti a due ruote, istoriati, con vivaci colori d'ogni sorta, di soggetti biblici e romanzeschi, tirati da un cavallo coperto di bardature sfarzose: e il due giugno c'incamminammo alla volta di Palermo, non senza il dubbio che la guarnigione di Trapani tentasse un colpo di mano sul nostro convoglio. Questa, già s'intende, non si mosse. |