Sebbene quegli atti ora sembrino di poco momento, a quei tempi, di fronte ad un padrone prepotente ed irritato, non mancavano di una certa impronta vigorosa. Io poi mi compiaccio di ricordarli, perché rappresentano i primi palpiti politici della mia generazione, e l'epoca del più puro entusiasmo e dell'abnegazione più sincera.
Nel comune aborrimento per l'oppressore si dileguò l'antagonismo tradizionale, che aizzava alcuni ceti popolari contro gli studenti, e nacquero invece fra questi e i patrioti pavesi cordiali relazioni, nelle quali gli studenti portarono il buon volere e lo slancio della gioventù, i pavesi la fermezza della virilità, l'esperienza e il consiglio. Tali vincoli fra i due elementi andaron poi nei convegni e nei banchetti sempre più stringendosi, finché le campagne li resero intimissimi; infatti, tanto nei Cacciatori delle Alpi, come nella 7a compagnia dei Mille, i nomi dei pavesi si trovano sempre frammisti a quelli degli studenti di ogni angolo di Lombardia. |