Certo, la fortuna arrise a quella generazione di studenti, mettendole innanzi un compito preciso, nobilissimo; ma da parte loro essi possono menar vanto di aver risposto degnamente al loro obbligo. Gli elenchi dell'Università di quegli anni sono riprodotti per intero sui ruoli dei reggimenti piemontesi e garibaldini. Le eccezioni si contano e si scusano. Molti di quei nomi si leggono sulle lapidi commemorative; molti stampati nelle pagine più gloriose delle nostre guerre. A centinaia mi si affollano sotto la penna.
Furono invece in fanteria i fratelli Giuseppe ed Emilio Rebuschini, fieri montanari del lago di Como, e Luigi Cantoni, tanto originale, e Antonio Nessi bello, intelligente, nostro capo riconosciuto, i quali con me ed altri pochi misero insieme una mensa economica amministrata da Guglielmo Miani, indimenticabile per il brio che vi regnava e per l'esaltazione politica. Si compose perfino e si musicò una canzone, destinata nelle nostre menti a diventar l'inno universitario; i versi, che rammento, |