Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     Il nostro vecchio colonnello Massa fu presto ferito ad un ginocchio, e venne trasportato via. Lo udii gridare dalla portantina, su cui l'avevano adagiato: “A l'è ferì l'vost courounel, avanti granatiè, evviva l'Re”., Quanto al generale Scozia, non lo vidi che un istante presso ad un cascinale.
     Le nostre compagnie quindi, mancando dell'alta direzione sino dal principio della giornata, si disseminarono a seconda dell'apparente bisogno del momento, e in quel terreno intricatissimo non fu possibile di raccoglierle. Quando occorsero forti nuclei per tentare attacchi efficaci e mantenere le posizioni espugnate, mancò perfino l'unità del battaglione. Ogni ufficiale animoso, alle volte anche i sottufficiali, raggranellavano i primi granatieri, che capitavano loro sotto mano, e li portavano contro il nemico. Si attaccava, si sforzava una posizione, sloggiandone un manipolo di austriaci, che si inseguiva. A un tratto, davanti a noi, si smascherava una batteria: o pure usciva da un bosco, appariva improvvisamente dietro l'insenatura di un colle una massa nemica, che ci fulminava, e poneva noi in rotta. A nostra volta, trovato un riparo sufficiente, od avuto un rinforzo amico, sostavamo, ripigliavamo lena, ricaricavamo i fucili e ci slanciavamo di nuovo.

     I nostri pesanti fucili ad avancarica, di grande calibro e di piccola portata, non ci permettevano se non di sparare pochi colpi. Io che fui costantemente nella mischia, bruciai undici cartucce; ma dopo i primi tiri, sentivo il braccio intorpidito pel maneggio della lunga bacchetta nella canna insudiciata, e risparmiavo il fuoco per la fatica che dovevo fare nel ricaricare. Al mio capitano, che ci ordinava di sparare verso una siepe, dietro cui gli sembrava di scorgere dei nemici, dissi: “ma io non vedo nessuno; mi permetta di tener da conto il mio colpo”: Ed egli, accettata la scusa, mi perdonò l'audacia della risposta. Tiravo poi sempre nei gruppi, perché mi repugnava per istinto dal pigliar di mira, come al bersaglio, un uomo.


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Umberto