Il comando della brigata, che rappresentava anche il potere politico, ordinò al nostro battaglione di ristabilire la calma in quel paese; e a tale scopo il 26 di giugno, staccatici a Villafrati dal grosso del corpo, ci avviammo verso la montagna, accompagnati da padre Pantaleo, che a Mezzojuso, dove sostammo, pronunciò il suo ultimo sermone di propaganda.
Ma ecco, mentre dura il consiglio, la scena muta repentinamente. Le mura e i poggi si coronano di gente, che sventola bandiere e manda grida giulive, le campane suonano a festa, una folla di cavalieri e di popolani, preceduti da allegre fanfare, si precipita giù per la china, si mescola alle nostre file, e si profonde in dichiarazioni patriottiche. Sorpresi della inaspettata accoglienza, ci abbandoniamo anche noi alla giocondità di quell'ora, e seguiamo i cittadini che fanno a gara per rubarsi gli ufficiali, perfino i soldati. |