Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     Lo sbandamento delle truppe del Gh́o, avendo allontanata ogni probabilità di conflitto nelle Calabrie, ci permise di ricomporci e di raccogliere i compagni rimasti addietro, fermandoci un paio di giorni a Catanzaro, ove trovammo ospitalità larga e generosa, e de' cui abitanti portammo opinione di gente salda e seria. Non so se fosse effetto d'immaginazione, ma persino il paesaggio e il genere di coltivazione dei campi ci richiamavano alla memoria le nostre prealpi, rendendoci grata la vista di quei luoghi. Pose il colmo alla nostra gioia l'incontro con la prima brigata della 15a divisione, la brigata Bixio, la nostra gemella, formata dell'altra metà dei Mille, e per la comune origine a noi stretta da vincoli intimissimi. Rivedendola per la prima volta dopo Palermo, e dopo i suoi fasti di Reggio, ci scambiammo un mondo di feste. Per un momento sperammo anche di procedere quind'innanzi riuniti, ma il comune desiderio non potè avverarsi.


     Il riposo di Catanzaro giungeva peṛ troppo tardi per me, estenuato dalle fatiche durate nelle prime marce sul continente. Passando lo Stretto si eran dovuti lasciare i cavalli sotto la guida del Frigerio a Torre del Faro, in attesa di altro mezzo di trasporto. Il pontone aveva ritardato: l'imbarco era stato difficile; la corrente violentissima, sopravvenuta improvvisa mentre si aspettava il rimorchiatore, rompendo le gomene e strappando le àncore, per un pelo non aveva mandato tutto a picco. In Calabria erano mancati i foraggi, solamente l'energia del Frigerio


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Umberto